Tappeto Orientale

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Soluzioni per l'arredamento della vostra Casa, una vasta gamma di soluzioni l'arredo che spaziano dai contenitori alle librerie, dal melaminico all'impiallacciato passando attraverso i laccati opachi e lucidi senza limiti di colori.

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Il tappeto orientale. Creato dai pastori nomadi del Medio Oriente come pavimentazione delle loro tende, è diventato poi una delle principali espressioni artistiche di quella gente. Nei principali musei di tutto il mondo e in collezioni private sono custoditi esemplari antichi di tappeti provenienti da diverse zone di produzione. Ancora oggi esiste una valida e florida produzione di tappeti orientali. L'Iran, dove sono state impiantate molte manifatture, è in testa a tutti.
Questo tappeto è composto da tre elementi: l'ordito, la trama, il vello. Le materie prime usate sono la lana, il cotone e la seta. La lana è di pecora o di cammello. I tappeti realizzati da nomadi sono interamente in lana e anche se sono meno raffinati di quelli prodotti nei laboratori delle città, hanno un aspetto molto gradevole e un « sapore » particolare. I tappeti che hanno l'ordito e la trama in cotone si allentano meno rispetto a quelli interamente in lana, sono più sostenuti e hanno maggiore aderenza al pavimento. In un tappeto orientale ciò che conquista di più è l'armonia dei colori, tutti bellissimi: specialmente gli esemplari antichi, dove per la colorazione del filato venivano usate solo sostanze naturali. Attualmente vengono impiegati coloranti sintetici che danno tonalità più accese, meno morbide. Per questo la produzione attuale viene sottoposta a un procedimento di « lavaggio riducente » per smorzare le tinte troppo intense. Nei pezzi prodotti dalle tribu nomadi (che esistono ancora oggi) e in quelli antichi, dato l'uso delle tinture vegetali, si notano variazioni di toni di colore: sono le tipiche incostanze, chiamate« abrash », proprie di questa tecnica di colorazione. Sono queste variazioni che consentono spesso di riconoscere i pezzi prodotti prima dell'avvento dei colori sintetici.
L'annodatura a mano sui fili dell'ordito è la principale caratteristica dei tappeti orientali. Vene sono di diversi tipi, secondo la zona di provenienza: il loro numero, e di conseguenza il tempo impiegato per la realizzazione, influenzano anche il costo.
Il tappeto, in sostanza, nasce con l'annodatura: un numero infinito di nodi e di colori che pazientemente formano i disegni, geometrici o floreali. Presso i nomadi non esiste neppure un disegno preciso da seguire, ma soltanto un'idea generale che viene ampliata dalla fantasia, dalla creatività e dalle tradizioni della tribu.
Nei laboratori artigianali o familiari cittadini vi sono invece progetti su cartone preparati da esperti. L'eccedenza dei fili dell'ordito, alle due estremità, viene utilizzata per la frangia, che può essere arrotolata o annodata. Prima della frangia vi è la cimossa, che non ha nodi ed è robusta perché non si sfilacci. Dopo la rasatura del vello il tappeto viene lavato per ammorbidire la lana e ridarle la purezza delle tinte « offuscata » durante la lavorazione. Viene poi esposto al sole, per il collaudo definitivo della solidità dei colori. Sulle bordure dei tappeti orientali a volte vi sono iscrizioni con citazioni del Corano, versi poetici, dediche e l'indicazione dell'origine e dell'epoca di fabbricazione. Le zone di provenienza sono numerose: Anatolia, Caucaso, Persia (Iran), Turkestan, Afghanistan, India, Pakistan, Cina, Europa orientale. Ogni zona ha le sue caratteristiche tecniche e stilistiche. L'Iran è la zona dove si realizzano il maggior numero di tappeti e quelli di qualità migliore: le misure sono molto differenziate, dalle « preghiere » di piccole dimensioni ai grandi tappeti per « saloni » di rappresentanza. La produzione turca, anche se dislocata in zone diverse e vastissime, viene di solito raggruppata sotto il nome generico di Anatolia, dato che l'intera produzione ha caratteristiche comuni. I tappeti cinesi provengono quasi sempre da grandi centri di produzione e la loro lavorazione, pur rimanendo manuale, è standardizzata: molti esemplari hanno lo stesso, preciso disegno. Sono riconoscibili per l'aspetto lucente, i colori pastello, il disegno floreale o con animali. Gli elementi che determinano il valore di un tappeto sono diversi e vanno dal numero dei nodi alla qualità dei materiali, al tipo di colorante, all'epoca di lavorazione. Per esempio, un tappeto con modesta intensità di nodi può essere più pregiato di un altro con più nodi e della stessa epoca, ma di provenienza diversa. La valutazione del tappeto orientale segue quotazioni molto precise conosciute e rispettate dai commercianti qualificati.
Il tappeto orientale può essere sistemato in ogni zona della casa e con qualsiasi tipo di arredamento. Con i mobili moderni sono più indicati quelli a disegni geometrici che non quelli a motivi floreali. Si eviterà naturalmente di mettere un tappeto in seta in un ambiente dal tono rustico e viceversa, un tappeto « gustoso » ma poco raffinato in un locale sofisticato. Bisogna poi tener presente che oltre ai noti tappeti nei toni del rosso, esistono esemplari con colorazioni tenui, come il beige e l'azzurro.
Il tappeto orientale, per la sua struttura e il materiale impiegato, è molto resistente. Se i più robusti sono quelli con l'ordito e la trama in cotone e il vello con taglio di media altezza, i più delicati sono tutti in lana e con una bassa intensità di nodi. Per questi è con sigli abile usare un sottotappeto che ha il vantaggio di tarli meglio aderire al pavimento. Quando sul tappeto si posa un mobile pesante, è bene interporre un tampone di feltro e girare il tappeto ogni due o tre mesi per permettere al vello compresso di riacquistare il suo spessore. Per la pulizia di tutti i giorni basterà una semplice scopa di saggina, da usare seguendo la direzione del velo, oppure l'aspirapolvere. Il battitappeto va impiegato con prudenza e non più di una volta alla settimana. È da evitare assolutamente il battipanni, che potrebbe spezzare i fili. Il lavaggio manuale è quello che dà i migliori risultati, ma va fatto eseguire da una ditta specializzata. In casa, invece, si può spazzolare il tappeto con una soluzione in cui ci siano un pizzico di detersivo per ogni litro d'acqua e un bicchiere di aceto di vino. Il tappeto dovrà poi essere messo ad asciugare all'aria. Le macchie si puliscono come per qualunque capo di lana. Le frange si possono lavare strofinandole in acqua e detersivo. Le riparazioni vanno eseguite soltanto da uno specialista, perché se fatte grossolanamente compromettono il valore del tappeto. Durante il periodo estivo, se il tappeto non viene custodito in speciali celle frigorifere, va arrotolato tra fogli di carta insieme a un prodotto antitarme e riposto in un ambiente asciutto.
   

Tappeti

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